Se siete soliti frequentare gli alberghi, sia per ragioni professionali che per momenti di svago e di piacere, sapete bene quanto sia piacevole ed importante veder soddisfatte non soltanto le richieste, ma anche le aspettative che si ha di un albergo.
La colazione servita in un certo modo, le accortezze e la cortesia dei dipendenti, un materasso particolarmente comodo nella stanza da letto… piccole cose, insomma, ma così fondamentali a determinare la vostra soddisfazione di consumatori ed il feedback della struttura che aumenterà in rating e prenotazioni.
E a proposito di feedback, oggi parliamo proprio di una figura silenziosa, quasi enigmatica, che abbiamo cominciato a conoscere sul grande schermo grazie alla magistrale interpretazione di Margherita Buy in “Viaggio da sola” di Maria Sole Tognazzi nel 2013, ovvero il Mistery Guest, colei o colui che si aggira in maniera discreta e attentissima in una struttura alberghiera per valutare la qualità dei servizi offerti e promossi, e capire se mantiene effettivamente gli standard di accoglienza richiesti, specialmente per le catene, specialmente quando si vuole fare un upgrade di categoria e livello.
Mistery guest: e fu così che proprio il letto, e il materasso…
Se siete curiosi e vi state domandando quali piccoli cavilli, quali minuzie invisibili di dettagli (la passamaneria, gli aloni, i sottobicchieri) facciano davvero la differenza nella valutazione di una struttura ricettiva, beh… siamo un po’ spiacenti di deludervi nel dire che si parte proprio e, soprattutto, dalla camera da letto.
Materasso e prima colazione, infatti, sono fra i punti (dolenti) più ricorrenti nel giudizio dei tanti Mistery Guest che si aggirano per gli alberghi di tutto il mondo.
La comodità del riposo è infatti un aspetto fondamentale che declina il voto finale del soggiorno, così come quello legato al cibo (qualità e presentazione) del pasto più caro agli italiani, la colazione.
Un buon riposo è fondamentale: specialmente in viaggio
Pernottare in Hotel, sia per chi si gode la quiete di una vacanza spensierata che per i professionisti costretti a spostarsi velocemente fra diverse destinazioni, non sempre è sinonimo di comfort e rilassatezza: tanti sono coloro soffrono dell’impossibilità di godersi un riposo ristoratore mentre sono in viaggio, e una delle cause principali è anche il fatto che il nostro cervello, prima di cominciare ad ambientarsi ad un nuovo posto, mette in campo una serie di processi e dinamiche legate alla protezione.
In altre parole, quando siamo fuori dagli spazi conosciuti, la nostra mente sta all’erta, rivelando più difficoltà e tempo a trovare pace e sollievo.
Ecco allora che ci sono quelli che viaggiano sempre col cuscino di casa a portata di trolley, o quelli che dormono soltanto in alberghi già “testati” in precedenza. Ognuno, fuori dalla propria zona di comfort, sviluppa le proprie modalità di adattamento ma quel che è certo, sia che si viaggi per lavoro che per piacere, è che un’esperienza fuori casa deve poter rappresentare comunque un momento piacevole, a cui abbandonarsi senza riserve.
Un segreto per notti più comode in hotel? Il topper
Il topper è un elemento davvero utile, pratico ed essenziale per gli albergatori come per chi ha un letto da “prestare” ad ospiti e amici per qualche giorno. Si tratta di un trapuntino da inserire fra materasso e coprimaterasso che corregge, migliorando il sonno, eventuali piccoli o grandi difetti del sistema letto. I topper di più alta qualità hanno rivestimenti all’avanguardia e sono dotati di numerose caratteristiche fra le quali:
buona traspirazione
anallergicità (anti-acaro, anti-muffa e batteri)
Se avete un’attività ricettiva, dunque, e non volete che il prossimo mistery guest resti insoddisfatto alla prossima visita nella vostra struttura, sapete a cosa prestare attenzione.
E come farvi trovare pronti.
Occhio però, ché il guest è davvero bravo ad essere misterioso.