Per chi non lo sapesse, con Il D.L n. 152 del 6 novembre 2021 è stato introdotto all’interno del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (Pnrr), un credito d’imposta pari all’80% delle spese sostenute per la riqualificazione di strutture alberghiere.
A questa misura si aggiunge anche un contributo a fondo perduto – slegato dal tax credit – con un tetto fino a 100 mila euro.
Gli incentivi possono essere richiesti per:
- interventi attuati dalla data di entrata in vigore del decreto;
- interventi avviati dopo il 1° febbraio 2020 ma non ancora conclusi alla data di entrata in vigore del decreto e fino al 31 dicembre 2024
Ma cerchiamo di capire meglio insieme, nello specifico, che cosa include questo superbonus e perché potrebbe essere un’ottima notizia anche per gli ospiti/clienti, soprattutto quando parliamo di riposo.
Sicurezza, dotazioni, interventi di ammodernamento: chi più ne ha… più ne metta.
Fra gli interventi ammissibili, il super-incentivo offre davvero tantissime possibilità di utilizzo: dalla messa in sicurezza delle strutture, alle opere di ammodernamento, dagli arredi alle piscine termali, tutto il necessario, dunque, per rendere un albergo più efficiente e sostenibile in termini di impatto ambientale ed energetico.
Si tratta, in buona sostanza, di una misura importante per far ripartire l’economia del turismo dopo un grave periodo di stop e chiusure conseguenti all’emergenza pandemica, che tanto impatto e ricadute ha avuto sul settore alberghiero in Italia.
È, insomma, anche una maniera per agevolare le tante spese di chi, in difficoltà a dover sostenere lavori di ammodernamento necessari e fondamentali, può così far fronte ad un sistema di incentivi statali per rendere la proprietà più funzionale, sicura e perché no…anche bella.
Investire sulla qualità delle camere da letto: l’importanza del dormire bene in albergo
Per quanto riguarda la camera da letto, un buon albergatore conosce perfettamente le precauzioni da prendere, gli standard da rispettare, il giusto rapporto qualità/prezzo degli arredi e dei complementi dal momento che proprio dalla camera – e più nello specifico, dal riposo – dipenderà buona parte della valutazione complessiva che il cliente trarrà della struttura.
(Non è un segreto, infatti, che uno dei primi riferimenti per recensire un luogo in cui si è pernottato è proprio quello della qualità del sonno provata).
Ci sono dei parametri normativi obbligatori da dover rispettare: il più importante riguarda il materasso, che deve essere omologato ignifugo cioè realizzato con materiali che rallentino il più possibile la combustione.
Un materasso per alberghi deve essere certificato, attraverso la dichiarazione di conformità del produttore, e a norma, dunque contrassegnato dalla dicitura 1IM, che si ottiene dal Ministero degli Interni dopo aver compiuto una Prova di Reazione al Fuoco.
Per quanto riguarda la tipologia di materasso da scegliere, invece, di solito le opzioni più gettonate fra le strutture ricettive sono quelle del materasso a molle e quello in poliuretano espanso.
Il materasso in poliuretano espanso ha costi più contenuti ma è meno traspirante di quello a molle: è maneggevole e pratico ma si raccomanda di tenere ben presente la sua densità e lo spessore per arrivare a un risultato finale di comodità e benessere.