Turismo e alberghi: finalmente un segnale di ripresa

Il biennio pandemico appena trascorso ha messo a dura prova i più disparati settori dell’economia mondiale, comportando misure restrittive, piani di intervento, soluzioni immediate da parte dei vari governi nazionali al fine di riuscire a salvare il patrimonio di risorse disponibile.
Oltre all’aspetto sanitario, il più vulnerabile e colpito, e quello emotivo che ha lasciato e lascerà segni indelebili su tutta la popolazione che ha vissuto questo momento inaspettato di fragilità e paura, è proprio sulla ripartenza economica che si gioca la partita del futuro.
L’Italia, col suo inestimabile patrimonio di arte e cultura, temporaneamente inaccessibile al grande turismo da parte di visitatori stranieri, ha sopportato comunque con grande dignità il fermo attività e ora si varano le misure ad hoc per imprese e lavoratori.

PNRR: di cosa si tratta?

Il piano nazionale di ripresa e resilienza stabilisce un impegno complessivo per il settore turistico, pari a 2,4 miliardi che – con la leva finanziaria – salgono a 6,9. Gli alberghi e le strutture ricettive di vario tipo (agriturismi, stabilimenti termali, balneari, parchi a tema) dunque, potranno tirare un sospiro di sollievo anche grazie al credito d’imposta – riconosciuto fino all’80% delle spese sostenute – su interventi che potranno concludersi entro la fine del 2024 e che riguardano l’incremento dell’efficienza energetica, la riqualificazione antisismica e i lavori volti all’eliminazione di barriere architettoniche.
Col PNRR, quindi, si vuole aiutare le imprese a rimuovere rischi strutturali ma anche a promuovere la digitalizzazione: sono previsti infatti anche contributi a fondo perduto che inglobano questo tipo di interventi.
Il turismo, in effetti, va reso sempre più attrattivo e alla portata di target e standard in continua evoluzione: l’enorme patrimonio artistico, paesaggistico e culturale dell’Italia va portato al massimo delle sue potenzialità puntando sull’innovazione tecnologica, la sostenibilità ambientale e la digitalizzazione.

Alberghi: il momento giusto per “rifare il look” alla vostra struttura

Oltre agli interventi progettuali e architettonici di rilievo, nonché al risanamento di eventuali lacune strutturali per essere totalmente a norma, secondo i regolamenti vigenti, questo potrebbe essere il momento perfetto per gli albergatori di pensare anche al confort e al design della propria struttura.
Le camere da letto, e soprattutto i materassi, giocano un ruolo fondamentale nell’esperienza di valutazione del soggiorno da parte dei clienti: se non avete sostituito gli elementi del sistema letto della vostra struttura ormai da qualche tempo, è tempo di provvedere alla svelta.
Le soluzioni e le opportunità sul mercato possono garantire un ottimo rapporto qualità-prezzo, andando a vantaggio di recensioni e giudizi più che positivi sul pernottamento nel vostro albergo.
Per quel che riguarda i materassi, il focus è soprattutto sulle dimensioni: se le misure standard sono sempre state fissate in 80 cm di larghezza per il singolo, 120 cm per i materassi da una piazza e mezzo e 160 cm per i matrimoniali con la lunghezza che si attestava su 1.90 cm, oggi si impongono sempre di più sul mercato delle variazioni per così dire aggiornate, le misure “moderne”, con un salto in lunghezza di ben 10 centimetri, arrivando ai 200cm, e con tendenza sempre maggiore di richieste anche verso i 210 cm sia per rete che materasso e in particolar modo per i letti da una piazza e mezzo e quelli King Size.
Allora via libera al restyling delle vostre camere d’albergo, ma tenete ben presenti le misure se volete accontentare i vostri futuri clienti, regalando loro un’esperienza unica ed indimenticabile presso la vostra struttura.

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